Riflessioni Personali

La politica militare Italiana e la guerra in Ucraina

Ricevo molte email sui temi che tratto nel blog, una di queste in particolare, firmata da un sedicente Buddha in divisa mi ha colpito, nella mail egli scrive che siamo OBBLIGATI nel mandare armi e all’occorrenza anche uomini in difesa dell’Ucraina ( anche se la stessa non fa parte dell’Unione Europea ).

Caro Buddha in divisa ti rispondo qui sul blog

«Nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu, excipe: nisi intellectus ipse»

.
Questa è una frase del pensiero di Von Leibnitz il cui significato è racchiuso in un piccolo anzi piccolissimo dettaglio e cioè, non vi è nulla nella mente di un essere umano al momento della nascita.
Scrivo questo perché non credo nell’Innatismo, non credo cioè nell’investitura di determinati poteri per successione, non mi piacciono i baroni della cultura che tramandano la loro professione ai figli, come non mi piacciono i baroni della medicina e di tutti gli altri individui sociali che occupando posti di comando, tramandano il loro potere ai figli, non dovrebbe funzionare cosi, ma si sa, il nostro paese è diverso dagli altri.
Se dovessi dare una colpa a quanto accade, la darei alla Politica, quella politica che dà ordini e i sottoposti eseguono, ed io come si sarà capito non amo questa politica da strapazzo, facile dire che scegliamo noi il governo ( come tu hai scritto ), quando nella realtà chi lo gestisce non si trova qui, ma fuori da qui, Europa, BCE, NATO, FMI, quindi chi occupa un posto di comando come TE (presumo tu sia un ufficiale militare ), non sa da dove gli arrivino determinati ordini frutto di NON -SCELTE da parte della nostra politica.
Quindi il mio discorso nell’articolo da te incriminato (ECONOMIA, cosa c’entriamo noi con la guerra ) è molto più ampio rispetto a come tu hai inteso, perché non è possibile aiutare solo popoli selezionati per il fatto di averne un tornaconto economico oppure per occupare una posizione strategica nello scacchiere geopolitico mondiale, i popoli in difficoltà sono molti ( Somalia, Congo, Sierra Leone, Libia, Siria, Afghanistan, giusto per citarne alcuni ) ma si sa, per avere aiuto dalla prima potenza militare ed economica mondiale occorre dare qualcosa in cambio, ed è cosi che questi popoli vengono dimenticati e lasciati in balia delle loro guerre civili.

Cerco di spiegarmi meglio, un certo Talcott Parsons, negli anni 60 descrisse una teoria collegata agli studi di Max Weber( di cui mi fregio avere il nick) e Durkheim, in cui cercò di unire “azione sociale” e “struttura sociale”, era l’inizio di quella scienza chiamata Sociologia delle relazioni.
Questa scienza in parte metafisica e in parte ontologica, fonda i suoi studi sul fatto che la società non è un sistema preordinato che sovrasta i singoli fenomeni o accadimenti, né tanto meno il risultato di azioni individuali.

Conoscere la sociologia relazionale non significa credere al fatto che essa sia un collegamento fra varie sociologie compresa quella politica, ne quella scienza che studia la relazione tra individuo e sistema, bensì occorre intenderla come un programma di ricerca e studi, anche con tecniche di indagine empirica, che dia risposta, sciogliendo formule e paradigmi, all’affermazione dell’identità sociale intesa come superamento di quelle strutture sistematiche che rapportano ogni singola azione al fine proprio.

Quindi, per collegarmi al post e al “non senso” del “tuo/vostro ” agire, si potrebbe dire che chiunque faccia parte di una particolare struttura sociale, nel nostro caso intesa come struttura di difesa (quando mai siamo stati attaccati da qualcuno?) il singolo individuo non rappresenta alcuna forma di identità sociale, ma soltanto l’effetto primario delle relazioni che si sono attivate da diversi soggetti sociali.

Se tu chiedessi ad ognuno di quei ragazzi che vestono una uniforme, accettando quindi determinate scelte che comportano decisioni su cui non ricade mai una responsabilità individuale, il “senso” di quello che stanno facendo, molti ti risponderebbero che è un lavoro come un altro oppure lo fanno per servire la loro Patria, in nessun caso nelle due risposte avrai un diretto collegamento con i soggetti sociali che hanno innescato quel determinato “fenomeno.”
Un pò come dire, per fare questa professione non devi porti domande riconducibili ad un’ipotetica riflessione interiore che potrebbe scatenare una serie di domande sul fatto se sia lecito o meno l’acquisizione di un’etica personale, resta quindi più facile dire di farlo solo per soldi, come del resto accade in tutte le cose.


Non faccio un discorso personale con TE, il mio pensiero è molto più vasto, è un discorso politico, di quella politica che vi autorizza a sparare in paesi stranieri facendo morti e feriti, se la conseguenza di questo agire Vi provoca rimorsi, sarà compito

vostro gestirli e conviverci, nessuno potrà aiutarvi.
Io penso che Noi siamo quello che abbiamo scelto di essere, senza Innatismo o obblighi genitoriali, IO nella mia vita ho operato due scelte importantissime che mi hanno portato ad essere quello che sono oggi, un Uomo consapevole del fatto che occorre cambiare questo sistema sociale e politico, non ho rimorsi per le scelte fatte ne rimpianti per non aver seguito il mio percorso iniziale, vivo la vita aiutando materialmente gli altri perché sono un uomo fortunato, ma se non lo fossi stato avrei aiutato lo stesso, magari regalando consigli, donare è una mia scelta di vita.
Tutta la mia stima al “Buddha in mimetica”, ma non alle scelte politiche che ti obbliga a fare quello che fai !

Ciao

18 Replies to “Riflessioni Personali”

  1. È cosi purtroppo, il problema è che non ne siamo consapevoli, colpa del MAINSTREAM che mimetizza e edulcora le notizie per mezzo dei media a loro asserviti ! Occorre spargere cultura come dice Hans Gadamer perché la Cultura è l’unica cosa che divisa tra tanti, aumenta anziché diminuire. Spero in un mondo migliore, io ho fatto la mia parte, i giovani spero facciamo la loro, anche se ne dubito.
    Grazie del passaggio
    Buonanotte Low 🙏🌹

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  2. Nella mail, il Buddha in divisa, oltre a farneticare sul fatto che le guerre servono a mantenere sullo stesso piano i rapporti fra Stati, inneggiava anche alle guerre preventive, per intenderci quella che Bush iniziò contro l’Iraq di Saddam Hussein.
    Il bello di tutto quello che ha scritto, è il fatto che si è palesato nel suo ruolo con nome, cognome e grado, per privacy non farò il suo nome, però posso dire che è un alto ufficiale dell’esercito non più operativo e che nel Governo Renzi fu consigliere militare della ministra Pinotti ! Altro che guerrafondaio 😡😡
    Buonanotte 🙏

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  3. “Io penso che Noi siamo quello che abbiamo scelto di essere”
    ognuno di noi è responsabile.. della scelta… di Esserci…
    “donare è una mia scelta di vita.”
    se lo posso dire… si dona sempre con il Cuore…
    complimenti… per questo traguardo…

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  4. Non sono in grado di commentare i riferimenti filosofici/sociologici cui fai riferimento.
    Dico solo che è più facile aiutare il “vicino di casa” che ha bisogno, piuttosto che aiutare uno che abita dall’altra parte della città. Credo sia normale, dunque, agire verso il conflitto in atto in modo differente rispetto a quelli lontano geograficamente da noi.

    Casualmente ci sono anche risvolti economici e politici importanti, in conseguenza a questo nostro agire, per cui nasce la riflessione: lo facciamo per senso di amore e giustizia, o per un tornaconto?

    Non siamo ipocriti: lo facciamo per un tornaconto (anche se in questo momento nessun italiano ne sta beneficiando).

    Riguardo la sovranità nazionale persa: uno dei tanti motivi che mi ha – da sempre – fatto pensare che la Unione Europea fosse una pessima idea.

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  5. Grazie mille per la tua riflessione ben argomentata e saggiamente portata avanti. Mi piacciono così tanto le riflessioni centrate con tanto di citazioni senza far arte di sapere ma “movimento di materia grigia”🙏
    Foto.. impeccabile e triste: molto!
    Buona serata 🙂

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  6. Che grande informazione ci regali a tutti noi, poveri schiavi incatenati nella buia caverna dell’ ignoranza! Grazie Nico, buonanotte 👋😘

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  7. Spero che il Tutto sia utile a rendere consapevole che possiamo erudire la nostra Conoscenza e essere quindi più curiosi, la Cultura altro non è che fame di Sapere !
    Buona giornata cara Giusy.
    A breve il mio post su Aldebaran !🌹🙏

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  8. È esatto, la curiosità è la chiave di tutto. Io non ho potuto continuare gli studi e a 14 sono andata a lavorare in fabbrica…l’ errore più grande della mia vita. Sta di fatto però, che la curiosità mi ha sempre spinto ad informarmi, a leggere e studiare per conto mio. Certo, non è che potrò mai raggiungerti, ma ciò che so, l’ho imparato e ciò che non so, mi impegnerò per saperlo. Un abbraccio 😘 a presto!

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  9. Psicologia relazionale. Sei a casa, sereno, stai gusrdando la tv. Con te ci sono i tuoi figli e tua moglie. All’improvviso senti colpi alla tua porta. Guardi fallo spioncino e vedi una frotta di gente armata che sembra avercela con te.
    A: prendi il cell e chiami la polizia per avere un aiuto.
    B: li fai entrare e gli offri il caffè.
    C: gridi a loro che hai soldi e li passi sotto la porta in modo che vadano via.
    D: la polizia è arrivata ed è stata uccisa e tu stai riflettendo se chiamare aiuto oppure farti uccidere.
    E: ti fai uccidere tu e tutta la tua famiglia.

    Preciso che gli US non mi piacciono, che sono contro il capitalismo, che non amo la route 66 e non ho il sogno americano. Sono proprio contraria al concetto di nazione e nazionalità e insomma te lo dico giusto per farti sapere che non sono una fan di Disney 😆😁

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