Cultura Generale

I DIECI SEGRETI DEL CUORE

Primo segreto: Attrazione
“Qual è il motivo per cui un certo tipo di uomo o di donna ti attrae come per magia e altri sebbene più indicati per instaurare un rapporto di coppia funzionante non ti attirano per niente? Come mai tutte le tue relazioni hanno uno svolgimento simile, nonostante i tuoi tentativi di cambiare le cose?” Solo capendo il tuo magnete potrai capire chi attrai e perché. Tutto ha un senso. “Non si tratta del tuo corpo. E’ molto più facile… si tratta della tua emanazione.”

Secondo segreto: Lo Specchio
“Tutto quel che attrai è come uno specchio che ti mostra ciò che si trova nel tuo magnete, affinché tu possa orientarti meglio”. Non sempre è facile intuire il principio dello specchio, “il motivo è che lo specchio non si limita a riflettere quello che sei precisamente, ma ti mostra molto di più.”

Terzo segreto: Chiarezza
“Chi sei? Dove vuoi andare? Quali sono i tuoi desideri? Cosa vorresti assolutamente sperimentare? Con che genere di persone desideri stare? Qual è per te il senso della vita, in questo momento o in generale?” “Non sono domande facili e anche se trovi le risposte, queste possono cambiare nel corso del tempo. Per fortuna non si tratta tanto di dare risposte complete o definitive, quanto di imparare a sentire in che direzione si vuole andare.”

Quarto segreto: la Propria Fonte
“Qualunque cosa tu cerchi negli altri si trova già dentro di te, allora di cosa sei fondamentalmente alla ricerca? Di sensazioni!” “Nessuno può darti l’amore perché ce l’hai già dentro di te. Questo lo sai. Guarda la foto di un bambino felice. Lo senti? Non ricevi niente e tuttavia lo senti, è lo stesso amore che provi quando hai vicino una persona a cui vuoi bene.”

Quinto segreto: il Potere dei Simboli
“Finché credi in un simbolo, questo continuerà a riapparire nella tua vita o nei tuoi rapporti, dal momento che risuona nel magnete di altre persone che se ne sentono inconsciamente attratte.” “Un oggetto o un’azione rappresenta qualcosa. Questa perlomeno è la tua esperienza e ritieni sia evidente per chiunque. Ma è davvero così?”

Sesto segreto: la Profezia Auto-realizzante
“Le persone che ti stanno accanto si comportano raramente come vorresti, ma piuttosto come temi che accada?” Forse “le tue parole o le tue azioni non corrispondono ai tuoi pensieri o ai tuoi sentimenti. Gli altri saranno quindi diffidenti nei tuoi confronti e ti terranno a distanza.” Sono i tuoi veri pensieri e sentimenti ad agire con maggiore intensità.

Settimo segreto: Amore di sé
“Quando sei insicuro sulle decisioni da prendere e le azioni da compiere… Quando vuoi trasformare i pensieri e le sensazioni sgradevoli… Chiediti sempre: “Cosa farebbe l’amore?” “Se ti sacrifichi per qualcuno perché pensi che lo si possa anche fare quando si ama, chiediti se l’amore si comporterebbe così. L’amore vorrebbe che tu ti facessi questo? Vorrebbe che tu seguissi un’idea di amore in cui l’affetto è legato alla sofferenza?”

Ottavo segreto: lo Spazio Interiore
“Lo spazio interiore è quel luogo dentro di te destinato ad accogliere ciò che desideri. Ogni volta che ti permetti di sentirlo, attivi il tuo magnete facendogli attirare con maggiore intensità l’oggetto dei tuoi desideri”. “Molti non vogliono accostarsi a questo spazio perché temono di provare un senso di insoddisfazione e vuoto. Ma questa fonte fa parte di te.

Nono segreto: Decisione e Azione
Metti già in atto quello che vuoi realizzare! Comportati come se ti fosse già stato permesso e tu lo stessi già sperimentando. L’universo ama sentirti agire e risponde di conseguenza.

Decimo segreto: la Forza del Presente
Decidi nel presente: usa la forza dell’intuizione. Ogni volta che decide l’intelletto è il passato a decidere. Lo scopo della nostra vita non è produrre risultati, ma provare esperienze.

I dieci segreti tratti dal libro di Ruediger Schache

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Cultura Generale

A stampo, alla francese o con morso: il significato dei baci

Nel suo libro “La scienza del bacio” la studiosa Sheril Kirshenbaum ci spiega il significato dei diversi tipi di baci. E che cosa ci possono dire sullo stato della nostra relazione

Dimmi come baci e ti dirò chi sei. O meglio, dimmi come vi baciate e ti dirò come sta procedendo la vostra relazione. È una vera e propria cartina al tornasole per rapporti di coppia quella che Sheril Kirshenbaum illustra nel suo libro “The Science of Kissing, What our lips are telling us” (in Italia, La scienza del bacio. Cosa dicono le nostre labbra). Ecco allora una rapida guida da consultare con attenzione, per cercare di interpretare i contatti ravvicinati di passato, presente e futuro: perché un bacio potrà anche essere un apostrofo rosa tra le parole “t’amo”, ma – ricordalo – non è sempre così.

Il bacio sulla guancia
Le piaci, o se sei tu a darlo, ti piace. Ma in questo momento non c’è spazio per altro, se non per tanto affetto (o una semplice amicizia). A meno che non sia solo l’aperitivo di qualche altro tipo di bacio, che deve seguire nell’arco di 3, 2, 1…

Il bacio fulmineo
Con gli occhi chiusi e le labbra serrate.

Dura un istante, ma serve a testare le acque. In una relazione duratura, può essere l’equivalente di un rapido gesto d’affetto, un modo carino per dirsi “ciao”.

Il bacio a stampo
Manca ancora qualcosina per sentirsi a proprio agio al 100%. Charles Dickens diceva: “Non chiudere mai le tue labbra a coloro a cui hai già aperto il tuo cuore”. Se accade in una coppia rodata, può essere sintomo di una qualche difficoltà a comunicare.

Il bacio alla francese
Il contatto tra le due lingue permette di conoscere meglio l’altro, esplorandolo nella sua intimità. In tutti i sensi. Può essere un ottimo stratagemma per proseguire una conversazione che rischiava di interrompersi davanti all’imbarazzo: in questo modo farai capire alla tua partner di voler approfondire.

Il bacio su un solo labbro
A quanto pare, questo è il simbolo del vero amore. Non è invasivo come quello alla francese, né distaccato come quello a stampo: è una richiesta di andare oltre, ma con un pizzico di romanticismo. Che non guasta mai.

Il bacio “alla Spiderman”
Nel film, lo sappiamo, Peter Parker si cala a testa in giù da un grattacielo e Mary Jane Watson lo bacia sollevando di poco la sua maschera. Ora, per noi comuni esseri umani non dotati di superpoteri potrebbe risultare complicato: ma se questo bacio viene replicato da sdraiati o da seduti è un buon segno: c’è ancora voglia di sorprendesi a vicenda.

Il morso al labbro
Morsicare le labbra della partner è un buon modo per lasciare trasparire la nostra passionalità. E magari chiederle qualcosina in più sotto le lenzuola. Attenzione, però, a non esagerare con la pressione dei denti: nessuno vuole vedere labbra sanguinanti in certi momenti.

Il bacio gentile
Sulle labbra, lasciate morbide e di poco spalancate, ma senza nessuna traccia di lingua. È un bacio soave, che manda in estasi il cervello, è una promessa di imminente gratificazione. Solo per coppie molto ben collaudate.

Il bacio sulla fronte
O sugli occhi, se si preferisce. Serve a infondere sicurezza nella propria dolce metà, facendole capire di essere pronti a difenderla. Un po’ come compagno, un po’ come padre.

La limonata feroce
Passateci il termine: si tratta in sostanza di un bacio alla francese dato con l’enfasi di un adolescente in crisi ormonale. Le bocche si aprono un po’ più di quello che vuole la decenza, la lingua esce dai bordi e le mani faticano a stare ferme. Spesso è l’anticamera del letto, più difficilmente quella di una relazione duratura.

Pier Paolo Pasolini

Un omaggio all’uomo, all’artista, al filosofo che fu veggente della fine della libertà nel nostro Paese. Questo è un suo scritto tratto da

RECESSIONE (1974)

Rivedremo calzoni coi rattoppi

rossi tramonti sui borghi

vuoti di macchine

pieni di povera gente che sarà tornata da Torino o dalla Germania

I vecchi saranno padroni dei loro muretti come poltrone di senatori

e i bambini sapranno che la minestra è poca e che cosa significa un pezzo di pane

E la sera sarà più nera della fine del mondo e di notte sentiremo i grilli o i tuoni

e forse qualche giovane tra quei pochi tornati al nido tirerà fuori un mandolino

L’aria saprà di stracci bagnati

tutto sarà lontano

treni e corriere passeranno ogni tanto come in un sogno

E città grandi come mondi saranno piene di gente che va a piedi

con i vestiti grigi

e dentro gli occhi una domanda che non è di soldi ma è solo d’amore

soltanto d’amore

Le piccole fabbriche sul più bello di un prato verde

nella curva di un fiume

nel cuore di un vecchio bosco di querce

crolleranno un poco per sera

muretto per muretto

lamiera per lamiera

E gli antichi palazzi

saranno come montagne di pietra

soli e chiusi com’erano una volta

E la sera sarà più nera della fine del mondo

e di notte sentiremo i grilli o i tuoni

L’aria saprà di stracci bagnati

tutto sarà lontano

treni e corriere passeranno

ogni tanto come in un sogno

E i banditi avranno il viso di una volta

con i capelli corti sul collo

e gli occhi di loro madre pieni del nero delle notti di luna

e saranno armati solo di un coltello

Lo zoccolo del cavallo toccherà la terra leggero come una farfalla

e ricorderà ciò che è stato il silenzio il mondo

e ciò che sarà.

Pier Paolo Pasolini

Cultura Generale

UMANESIMO ECONOMICO... la via di mezzo tra Capitalismo e Socialismo.

Tutti ci stiamo accorgendo cosa vuol dire avere un sistema economico fondato sul capitalismo liberista, e già, non bastava la parola capitalismo che ad essa si è aggiunta anche la parola liberista.

In un sistema economico liberista, tutta l’importanza viene data al profitto, l’imprenditore mette a disposizione un capitale per fare impresa, questo capitale deve produrre profitto anche a scapito delle regole e dei diritti dei prestatori di manodopera, dei lavoratori insomma. Il capitalismo che all’inizio sembrava funzionasse bene perché oltre a produrre il famoso profitto, rispettava anche i diritti dei lavoratori, come l’orario di lavoro, gli indennizzi, le ferie, la paga oraria etc.

Il problema nasce però quando il capitalismo si trasforma in liberismo sfrenato, questo sistema poggia le basi per la crescita della produzione e quindi del profitto, non più sul capitale messo a disposizione dall’imprenditore, ma sul taglio dei diritti dei lavoratori e sul loro salario. Badate bene che questo modo di agire non è colpa dell’imprenditore che deve fare il suo lavoro, ma della classe politica che gli fornisce gli strumenti per tagliare tali diritti.

Allora se il liberismo non va bene direte voi, è meglio forse il socialismo dove tutti sono padroni e nessuno è lavoratore? No, tra questi due sistemi c’è una sorta di via di mezzo, che prende un po’ dal capitalismo e un po’ dal socialismo, si chiama la “terza via” di Wilhelm Röpke, un importante economista Svizzero.

Impossibile da farsi direte voi, allora tutti avrebbero scelto questo sistema economico se fosse cosi congeniale ad una corretta relazione tra capitale e salario, pensate male invece perché la politica che ci governa e che noi manteniamo con le tasse, non governa più per il cittadino ma per le grandi multinazionali del profitto come specificato sotto.

Buona lettura.

Con la “terza via” Röpke struttura un umanesimo economico liberale e mette in evidenza tre principi cardine: il principio di individualità che conduce all’idea liberale della libertà individuale; il principio di solidarietà che si riferisce all’idea che ogni individuo si inserisce in una società interdipendente; il principio di sussidiarietà come regola-istituzione che mette in relazione individualità e solidarietà. La regolazione da parte dello Stato deve assicurare i diritti individuali e garantire agli individui l’assoluta priorità. La leva preme sulla “responsabilità individuale” e tutto ciò che può essere fatto da un individuo deve essere fatto da lui e non dallo Stato, che nel pensiero di Röpke è uno “Stato decentrato”: “Dal singolo individuo fino al centro statale, il diritto originario è sul singolo gradino più basso e ogni gradino superiore subentra soltanto come sussidio al posto di quello immediatamente più basso quando un compito esorbita dal territorio di quest’ultimo. Ne risulta una gradinata dall’individuo attraverso la famiglia e il comune alla provincia e infine allo stato centrale, una scala che delimita lo Stato stesso e gli contrappone il diritto proprio dei gradini con la loro inviolabile zona di libertà”.

L’Umanesimo di Röpke individua le basi indispensabili di un sistema economico sano, annoverando la libertà del singolo individuo, l’iniziativa individuale (o privata), la libera concorrenza e il libero scambio. La libertà economica e l’economia di mercato esigono però l’attenzione della sfera etica e un’intelligenza morale che allontani da un laissez-faire selvaggio. Nel contempo, Röpke non concepisce un welfare eccessivo, in cui le politiche sociali bloccano o limitano i processi di un libero mercato.

Tratto da: http://www.rivoluzione-liberale.

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