Economia politica

ECONOMIA E FINANZA! (Uno dei miei tanti “vecchi” scritti)

Buongiorno cari amici

mi darete atto (spero), del fatto che io spenda molto del mio tempo su questioni economiche e politiche già da molto tempo. Ciò non vuol dire che io abbia l’intenzione di far cambiare idea a qualcuno, assolutamente no, quello che voglio invece, è farvi notare ancora una volta, come non possa esistere una MONETA UNICA in presenza di Sistemi Economici diversi, (quello che accade ora) una differenza strutturale che equipara alcuni Paesi diversi tra loro per cultura, per indirizzo produttivo, per logistica e per posizione territoriale, allo stesso modo, cercare di far capire che non è possibile usare una MONETA UNICA, quando pur in presenza di una unione POLITICA , non esista anche una UNIONE ECONOMICA. Cerchiamo di fare chiarezza…..

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Come sempre, in questa epoca di approssimazioni, ci si dimentica spesso del principio di causalità di ogni fatto o cambiamento di scenario, senza il quale, non si riesce a comprendere – razionalmente – alcuni avvenimenti; in più, navigando a vista, nelle nostre teste cercano (i soliti noti) di infilarci di tutto, peraltro riuscendoci. Se fossimo dei computers, saremmo pieni di virus e lentissimi ad operare. (ma pensa… )

Questa mattina, un articolo letto su un quotidiano economico, mi ispira a “scaricare” la mia memoria su un tema che viene normalmente dibattuto in maniera INDEGNA, parlo della solita coperta corta tirata da tutte le parti. Allora oggi vi parlo di FINANZA E ECONOMIA (che, ricordatevi, sono due cose distinte e separate, perlomeno nell’accezione dei (termini).

.ECONOMIA: dal greco OIKOS E NOMOS dove oikos sta per casa o beni della famiglia e nomos norma o legge.

FINANZA: invenzione degli umani, fatta passare per scienza, al servizio di pochi, i quali, tramite “esperti” al loro servizio, convincono le persone dell’ineluttabilità di fatti che sono da loro stessi prodotti.

Iniziamo, allora:

Fino al 1970, le monete circolanti erano “garantite” dalle riserve in oro delle varie nazioni emittenti. L’Italia aveva la terza riserva aurea mondiale. Dunque l’oro era “la ricchezza”. Il paradigma, aveva origine lontane, tant’è che nel XV sec., le nazioni egemoni, inviavano esploratori in ogni dove, alla ricerca di questa preziosa materia prima.

Cristoforo Colombo, scriveva alla Regina Isabella di Spagna:

“Lo oro è metallo sopra gli altri eccellentissimo, e dell’oro si fanno li tesori. e chi lo tiene fa opera quanto vuole nel mondo”

Era il Rinascimento, fiorivano i commerci e in Toscana (Firenze, Lucca, Siena) nacquero le prime Banche che “garantivano” i commercianti sui loro crediti, (Le odierne lettere di credito).

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In questo periodo, per la solita ipocrisia cattolica che vietava il guadagno degli interessi sui prestiti, si delegava agli Ebrei questo aspetto “economico” e da qui, nasce tutto il rigurgito e l’odio per questa stirpe che, nonostante tutto quello che hanno subito, ne sono usciti “alla grande” essendo, oggi, i dominatori della finanza mondiale.

A tal proposito, c’è un interessante libro sulla “saga” della famiglia Warburg, che ha origine a Venezia dalla dinastia ebraica dei Banco, trasferitasi successivamente in Germania, a Warburg appunto, dove cambiò nome.

(Era prassi all’epoca, che le famiglie Ebree, gestori delle monete, prendessero il nome dalle città dove operavano, e dove dovevano circoscrivere i loro interessi).

Il fatto che sconvolse questi “equilibri” dipese da un “economista” Scozzese, John Law il quale, in soccorso al reggente del regno di Francia, il duca d’Orleans, che tra lussi e guerre aveva dilapidato l’oro francese (ah! l’economia), introdusse la carta moneta (praticamente una cambiale) e diede origine alla prima Banca di Stato, che garantiva i pagamenti delle

“cambiali”. Chi fosse interessato, può approfondire e scoprire così le prime “bolle” finanziarie che ridussero sul lastrico molti, ma arricchirono in maniera spropositata pochi ( e quasi tutti ebrei, perché già da allora avevano una rete, oggi si direbbe un net work, che copriva tutto il mondo, e quindi avevano informazioni prima di altri).

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Ancora tutto era, comunque, regolato dall’oro. Si poteva pertanto parlare di economia-finanziaria. Poi arrivò un avvocatucolo USA di nome Nixon, al quale venne fatto decidere di “sganciare” il valore del dollaro USA dall’oro, da qui si scollegano anche le parole ECONOMIA e FINANZA, che diventano due concetti, distiniti e separati, dove uno (la finanza), condiziona l’altro.

Un “attoruncolo” di terz’ordine, tale Reagan, diventa (oh perbacco) presidente degli Stati Uniti e, in uno dei primi discorsi alla Nazione, rassicura gli Yankees, che niente e nessuno potrà minacciare lo style of life americano che, saprete, è consumatore di più della metà delle risorse del pianeta.

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E da qui, comincia la vera GUERRA che è tutt’ora in corso.

Brevemente, per questione di spazio eh: Il dollaro USA diventa la “cartamoneta unica” per gli scambi commerciali internazionali, sganciato dall’oro la Federal Reserve stampa nuova moneta che vale come quelle del monopoli.

Gli USA, per mantenere fede alle promesse fatte ai loro cittadini, producono debito (oggi intorno ai 16,000 miliardi) ed emettono titoli di stato a nastro. Ma chi acquista questi certificati ? La Cina per la quasi totalità.

Ma cosa ottiene in cambio la Cina ? Il WTO, cioè il libero scambio delle merci, ed infatti la Cina invade tutto l’occidente con le sue merci a basso costo, il dumping, distruggendo (qui sì) le economie di tanti paesi manufatturieri (il nostro compreso).

Poi succede un fatto “imprevisto”… La nascita della Comunità Europea monetaria e quindi dell’€uro, diventa una minaccia per gli USA. Perchè?

Succede che sui mercati mondiali del commercio, molti cominciano a sostituire come moneta per le transazioni il $ con l’€ (si arrivò a quasi il 30%), E cosa accadde allora? Iniziò la crisi, scoppiarono le bolle, il dollaro si svalutò come d’incanto, ritornando in posizione egemone, e l’€uro cominciò il suo declino… Semplice no :-)))

Oggi, il Dollaro e l’Euro sono tornate quasi in parità. Come mai ? Semplice ricatto:

io ti allento le briglie e tu mi firmi il TTIP. Chiaro ?

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Dove l’Europa ha sbagliato e sbaglia (per paura, o per ignavia, non lo so). Anziché rivolgersi a Est, alla Russia che è Europa, anche culturalmente, e alla Cina, in maniera indipendente, è rimasta agganciata al Patto Atlantico (NATO), ovviamente in posizione di subordine, quindi al servizio.

Quello che leggerete nell’allegato, ha a che fare con una “sfida” politica che Putin e di concerto anche i Cinesi, stanno portando alla egemonia USA. Potevamo farlo noi, l’hanno fatto loro. E cosa sta succedendo ??

Mah, vedete voi… Guerra in Ucraina e crisi del debito USA, vi basta ???

A tutto ciò, si potrebbero collegare le crisi in Medio Oriente, il prezzo del petrolio, l’inquinamento, il saccheggio delle risorse da parte delle Corporation, i flussi migratori.. lo sfruttamento dei lavoratori nei paesi meno progrediti, la “desertificazione” mentale delle cittadinanze, le perdite di coscienze e di morali delle masse, angosciate e perennemente impaurite dal futuro. E chi ci informa correttamente nei main stream mediatici. NESSUNO ! Perché ? Perché tengono tutti “Famigghia” ahahahah…..😂

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Ricordatevi un dato: Il PIL mondiale, ammonta a circa 90.000 miliardi.

La finanza, in questa epoca, ha inventato prodotti, che sono circolanti, pari a 600.000 miliardi !

Capito ora la differenza tra ECONOMIA e FINANZA ???

E non pensiate che questa mia ricostruzione un po’ “maccheronica” sia frutto di fantasie o allucinazioni. Come sempre, si può approfondire, leggendo ! I testi ci sono, nelle biblioteche ! Io, e non lo dico per incensarmi, leggevo Paul Krugman prima che diventasse un leader degli “economisti”, alla fine degli anni 90 e non sono uno che si interessa di finanza eh!

Ma come regola che mi sono dato, e che vi consiglio vivamente è questa, se tutti dicono bianco, cominciare ad esplorare il nero, poi sarà la vostra intelligenza a farvi scoprire il giusto tono di grigio…

Nico Max Weber

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Blaga Dimitrova

Fu lungo il mio cammino fino a te,

la vita intera quasi ti cercai

per serpeggianti avidi incontri

con altri, e tu non venivi.

E fino a dove s’apriva il tuo sguardo,

ombre attraversai e rumori sordi,

ma trapelava da me soltanto

purezza di suoni – per amor tuo.

Ogni tua carezza io piansi,

Prima che fosse nata la difesi,

e il nostro futuro incontro custodivo

con pazienza nel mio petto.

Fu lungo il mio cammino fino a te,

immensamente lungo, e quando tu davvero

finalmente davanti a me sei apparso,

ho riconosciuto te, ma me stessa a stento.

Immensi spazi avevo in me raccolto,

sconfinati aromi, timbri e desideri,

e abbracciavo ormai uno spazio così vasto

che accanto a me dovevi fermarti.

Fu lungo il mio cammino fino a te,

e ci ha unito per un incontro breve.

Sapendolo… di nuovo sceglierei

questo lungo cammino fino a te.

(Blaga Dimitrova)

Economia

Default USA

⏹️ L’impero USA sta morendo perché il capitalismo, motore economico del suo potere, è in crisi irreversibile. Detto in parole semplici: il denaro deve generare altro denaro, anche senza l’appropriazione di plusvalore prodotto dal lavoro.

A parte i 33 trilioni$ di debito mancano all’appello oltre 65 trilioni $ di debito in derivati detenuti da organizzazioni internazionali

In tutto 100trilioni $

Il debito di tutti i Paesi nel Mondo è complessivamente di 188 trilioni$

Finiti da quest’anno, ormai gli interessi sul debito hanno superato le entrate annuali, quindi solo declino inesorabile, due le opzioni per cancellare il debito, opzione uno: DEFAULT sul debito e dollaro, opzione due: GUERRA

IL DILEMMA

🟠 Le banche centrali hanno creato montagne di denaro dal nulla, il cui sottostante è anch’esso nulla, a partire dalla crisi del 2007-8. Tale denaro viene utilizzato dal élite plutocratica per appropriarsi di qualsiasi bene possibile, con la conseguenza di impoverire la classe subordinata, che si vede progressivamente sottrarre beni reali e servizi faticosamente conquistati con il proprio lavoro.

🟧 Per consentire questa forma progressiva di esproprio collettivo, si rende necessaria altresì la riduzione numerica della classe subordinata dei paesi capitalisti, dal momento che non è più possibile garantire quel benessere promesso dal sistema, né lavoro equamente retribuito per tutti.

🔶️ Si deve dunque ricorrere alla forza lavoro di immigrazione, con minori pretese e più facilmente sfruttabile per quel lavoro residuo costituito essenzialmente da servizi di cure personali verso una popolazione sempre più vecchia e dal bracciantato agricolo.

🔸️ Riduzione della natalità e sfoltimento della popolazione sono divenuti essenziali per il mantenimento del potere delle élite capitaliste. Pandemie autoprodotte, malasanità e vaccini insicuri giovano a tale scopo. Anche la guerra può servire, a condizione che rimanga limitata nella sua estensione e nell’impiego di armi convenzionali.

Da:

🔴 Canali del “Gruppo Del Dissenso”

👉 Canale Libertà e democrazia

👉 @liberademocrazia

👉 Democrazia Giustizia e Libertà

Riflessioni Personali

Avere un brutto carattere

Ieri dopo aver controllato l’andamento del blog e i relativi commenti, ho scoperto che esistono persone a cui non interessa spiegare nulla sui tempi bui che stiamo vivendo ne tanto meno sulla falsa politica che ci propinano i nostri rappresentanti, persone interessate solo al seguito di follower che riescono ad attrarre. Oggi in virtù di ciò ho deciso il tema da sottoporvi, dovete sapere che in questo periodo di, chiamiamola
“riflessione consapevole” sto leggendo e rileggendo molto e, al netto di tutti i
“disturbi” esterni non richiesti che mi arrivano da un mondo sempre più
schizofrenico, nella mia mente si affollano e si spintonano tanti argomenti.
Poi mi sono ricordato di una frase che mi ero appuntata tempo fa, sono quindi andato a cercarla tra la montagna di annotazioni, frutto di una vita di letture.
Trovata ! :

“Avere un brutto carattere significa essere sincero… ribellarsi, prendere decisioni che non tutti condividono… avere degli amici selezionati, avere anche dei nemici. Rivendicare la propria dignità ed assumersi la responsabilità delle proprie scelte !
Allora sì. Ho un cattivo carattere e sono fiero di averlo”. (cit.)

Allora l’argomento di oggi sarà il CARATTERE, visto da un prospettiva
inabituale, ma molto significativa:

“Escluso dai piani alti della filosofia e della scienza, lo studio del carattere ha trovato alloggio in mezzo ai moralisti, con grave danno per l’idea di carattere. Tutte le varietà di carattere furono divise in due sacchi: Buono e Cattivo. Anche il soggetto del carattere finì per degenerare. Un tempo degno di matura riflessione, diventò argomento di semplicistici precetti per bravi bambini.
In origine il carattere non era tagliato per subire censure morali. I primi *caratteriologi* parlavano per immagini. Inventavano figure fittizie e osservavano la vita con occhio acuto e lingua tagliente, come fanno, oggi, romanzieri e umoristi. Il primo libro su questo argomento, I CARATTERI di Teofrasto da Lesbo, il successore di Aristotele nella direzione della sua scuola, descrive una serie di figure immaginarie che potrebbero essere prese dagli archivi di un’agenzia di attori (caratteristi ndr).
[…]
Come è diverso il modo in cui trattiamo il carattere in queste pagine!
Il nostro tentativo è quello di liberarlo sia dalla religione, sia dalla scienza, dando spessore alla sua psicologia, scoprendo come sia definito non tanto da virtù morali, quanto da peculiarità individuali. Spesso certi tratti saranno
inadatti alla finalità della religione e inutili per la sopravvivenza dei geni, eppure come aumentano la ricchezza immaginativa della vita !
[…]
Più importanti dell’entità e della forza di qualsiasi altro contenuto sono l’entità e la forza dell’intelligenza immaginativa, che un tempo si chiamava sagacia o previdenza. L’intelligenza immaginativa è una sorta di vista interiore, di percezione intuitiva delle immagini all’opera nella nostra vita.
E queste sono le nostre verità: La verità intesa non come dottrina o principio; la verità come istinto. Perché il carattere agisce alla stregua di un istinto sottostante, che sottolinea incisivamente i gesti che facciamo, le parole che diciamo, segnalandone lo stile particolare. E’ una forza immaginante per cogliere le tracce della quale occorre intelligenza immaginativa.
Esiste un sentimento intuitivo che ci impedisce di deviare troppo dalla nostra strada e di oltrepassare troppo i nostri confini, coinvolgendoci in mondi estranei alla nostra natura autentica. Questo senso intuitivo trova un parallelo in analoghe risposte inibenti proprie di tutte le specie, forse di tutte le cose, che le mantengono fedeli alla forma data. Il margine, per noi
esseri umani, può essere molto ampio; la nostra eccentricità potrà essere la nostra dote più durevole e duratura, ma non possiamo aggiungere una virgola che sia inautentica, senza provocare il collasso dell’istinto che ci
sostiene. L’effetto inibente della nostra immagine innata, impedisce una simile inflazione, quel superamento dei limiti, quella HYBRIS che il mondo classico considerava il più grave degli errori umani. In questo senso, il carattere funge da forza guida.
“ […] Hillman scrive; Non dimentichiamo che il carattere è sempre qualificato. Consiste di tratti, immagini, qualità. Per definizione, esso si riferisce ai segni distintivi che rendono una cosa riconoscibilmente diversa da un’altra. Ciascun carattere è vincolato a se stesso dalle qualità che gli sono proprie. E’ di necessità limitato dalle sue stesse qualità. *Cattivo*, dunque, può essere soltanto un carattere assolutamente vuoto, il carattere di una persona priva di qualsivoglia caratteristica distintiva, epurata da ogni qualità, un foglio bianco , Se le mie uniche qualità sono i peccati, sarò magari privo di morale ma non privo di carattere.
Di conseguenza una persona di carattere non sarà, necessariamente, un esempio di moralità. In altre parole, una somma di ragionevoli peccati non definisce un carattere spregevole. Tale sarà invece la persona incapace di vedere in profondità, alla deriva in mezzo agli eventi, abbarbicata a virtù ingessate ma non ancora alla propria immagine, inconsapevole della propria unicità. Un tipo che non immagina chi sia: insomma un innocente.
Che poi sia sleale, svergognato, irresponsabile, inaffidabile, dissoluto discende da quella prima pecca. L’innocenza non ha nessuna guida che la regga, se non l’ignoranza e la negazione.
In questo mi rifaccio a una tradizione risalente a Socrate, il quale considerava un male l’ignoranza, soprattutto l’ignoranza dell’anima, e la dedizione al sapere illuminato la vocazione prima dell’essere umano.
Secondo quella tradizione, il carattere, per diventare *Buono*, necessita di un’educazione psicologica che altro non è che dissipare l’innocenza. E’ un lavoro nelle e sulle ombre. Socrate e Freud scavavano nella medesima caverna.”

da: LA FORZA DEL CARATTERE – James Hillman –

Per dirla in poche parole: chi ha carattere, ha un brutto carattere… questo per gli
altri… per quelli che ne sono privi :👿

Nico Max Weber

Immagine tratta dal web

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