Blaga Dimitrova

Fu lungo il mio cammino fino a te,

la vita intera quasi ti cercai

per serpeggianti avidi incontri

con altri, e tu non venivi.

E fino a dove s’apriva il tuo sguardo,

ombre attraversai e rumori sordi,

ma trapelava da me soltanto

purezza di suoni – per amor tuo.

Ogni tua carezza io piansi,

Prima che fosse nata la difesi,

e il nostro futuro incontro custodivo

con pazienza nel mio petto.

Fu lungo il mio cammino fino a te,

immensamente lungo, e quando tu davvero

finalmente davanti a me sei apparso,

ho riconosciuto te, ma me stessa a stento.

Immensi spazi avevo in me raccolto,

sconfinati aromi, timbri e desideri,

e abbracciavo ormai uno spazio così vasto

che accanto a me dovevi fermarti.

Fu lungo il mio cammino fino a te,

e ci ha unito per un incontro breve.

Sapendolo… di nuovo sceglierei

questo lungo cammino fino a te.

(Blaga Dimitrova)

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Marina Cvetaeva

Amico caro, la mia furia non è di parole,

ma non è neanche di atti:

sono passioni dell’anima,

assolutamente diverse dalle altre.

Nella vita (in una stanza)

io sono tranquilla, educata,

sfioro appena gli altri con lo sguardo

e con la voce –

e non prendo mai per prima una mano.

Con un essere umano io sono ciò che lui vede,

per avermi vera bisogna vedere la me vera,

in me ci sono troppe anime – tutte! –

a volte, senza volerlo, induco in errore…

(Marina Cvetaeva)

Joumana Haddad

Quando i tuoi occhi incontrano la mia solitudine..

Quando i tuoi occhi incontrano la mia solitudine
il silenzio diventa frutto
e il sonno tempesta
si socchiudono porte proibite
e l’acqua impara a soffrire.

Quando la mia solitudine incontra i tuoi occhi
il desiderio sale e si spande
a volte marea insolente
onda che corre senza fine
nettare che cola goccia a goccia
nettare più ardente che un tormento
inizio che non si compie mai.

Quando i tuoi occhi e la mia solitudine si incontrano
mi arrendo nuda come la pioggia
e nuda come un seno sognato
tenera come la vite che matura il sole
molteplice mi arrendo
finché nasca l’albero del tuo amore

Tanto alto e ribelle
Tanto alto e tanto mio
Freccia che ritorna all’arco
Palma azzurra piantata nelle mie nuvole
Cielo crescente che niente fermerà.

Joumana Haddad

Biagio Antonacci

Ti dedico tutto

Ogni volta ti guardo e capisco il regalo
L’abitudine spesso sbiadisce i colori
Anche se non ci faccio più caso lo sai
Certe volte il mio vivere è troppo ingombrante
Ma ti posso portare da qui a dove vuoi
Illudendoti forse che a tutto si arriva
E magari rubarti al tuo mondo che è pieno
Oggi sono me stesso e ti dedico tutto

Ho sentito profumi che portano nausea
Ho cercato calore da chi non ne aveva
Ho pregato la notte, col sole finivo
Sono stato un disastro per chi mi ha creduto
Tu mi hai preso la mano e mi hai detto proviamo
Cosa abbiamo da perdere, è tutto già scritto
Io ti ascolto sognare, io sono nel sogno
È per questo che adesso ti dedico tutto
Ti dedico tutto

Il mestiere si impara, il coraggio ti viene
Il dolore guarisce, la tempesta ha una fine
Ma diverso è sapere la cosa più giusta
Siamo naufraghi vivi in un mare d’amore
E viviamo pensando e scriviamo canzoni
Benvenuti nel secolo delle illusioni
Ci sarà prima o poi la sentenza o il giudizio
È per questo che adesso ti dedico tutto
Ti dedico tutto

Se mi vieni a cercare, mi sento più fiero
Se mi metto a studiare, mi sento in vantaggio
Quanta pena ha negli chi non prova questo
Sono stato davvero baciato da un Dio
È per questo che vivo con molta paura
Tutto questo potrebbe di colpo finire
Ma poi penso ogni cosa ha una fine sicura
Quindi non me la meno e ci metto passione

La passione è la forza che lega le teste
E a quei corpi noiosi dà spirito e luce
Se mi fermo a pensare agli errori che ho fatto
Mi si spengono gli occhi, mi cerco nel sonno
Io ci credo davvero, non sei solo sesso
Sei conquista e traguardo, involucro vero
Dove vengo a nascondermi quando mi pento
È per questo che adesso ti dedico tutto
Ti dedico tutto


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